Cucina veneta

I 10 migliori piatti del Veneto (ed è stata una difficile selezione!):

  1. Baccalà alla vicentina

Il vero baccalà che rappresenta più di ogni altro la tradizione veneta è quello “alla vicentina”. Parliamo di una ricetta le cui origini risalgono addirittura al XV/XVI secolo, a basa di merluzzo essiccato, cipolla, farina, latte e olio (tanto), da servire assieme alla polenta. Il segreto per una buona riuscita del piatto è la cottura lenta: circa 4 ore senza mai mescolare. Dal 1987 esiste anche la “Confraternita del Bacalà”, una confraternita a tutti gli effetti, con il proprio stemma, riunioni e cerimonie di investitura.

  1. Bigoli di Bassano

Per meglio dire “Bigoi de Bassàn”: una pasta lunga, ruvida, caratteristica che meglio consente di trattenere il sugo. Il loro nome deriva dal torchio “bigolaro” usato per fabbricarli. Quelli di Bassano del Grappa, nello specifico, presentano un colore più scuro dovuto all’uso della farina di grano saraceno (per questo sono detti anche “bigoli mori”). Uno dei condimenti tipici è il ragù d’anatra o i “bigoli in salsa”, ovvero la pasta condita con una salsa cremosa a base di alici, cipolla e vino.

  1. Frittelle

Le frittelle richiamano il Carnevale e quindi… Venezia! Sì perché se volete mangiare le migliori frittelle di Carnevale che abbiate mai assaggiato dovete assolutamente venire nella città dei Dogi, dove una pasticceria artigianale dal 1886 crea delle vere opere d’arte.

  1. Tiramisù

Qui entra in gioco una rivalità decennale, per un dolce la cui paternità è combattuta tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lungi da noi immischiarci in questa disputa, si tratta di un dolce legato indissolubilmente anche al Veneto, in primis a Treviso. Non ha bisogno di presentazioni quello che, nonostante sia nato a ‘900 inoltrato, è oggi uno dei simboli della pasticceria italiana nel mondo.

  1. Sarde in saòr

Torniamo al salato e ci spostiamo nuovamente a Venezia, dove le “sarde in saòr” fanno la fortuna di ristoranti e bacari. Ogni famiglia tramanda da generazione in generazione la propria ricetta per preparare le “sarde in saòr”, letteralmente sardine in sapore. Si tratta di un antipasto freddo (spesso trasformato anche in portata principale) a base di sardine e cipolle in agrodolce, a cui si aggiungono eventualmente pinoli e/o uvetta. 

  1. Risi e bisi

Questo piatto parla di cuore, di nonne e di famiglia. “Risi e bisi”, non è un semplice risotto con i piselli. Per quanto “risi e bisi” possa sembrare un piatto povero e contadino, nasconde in realtà origini nobili. E’ infatti la pietanza che il Doge richiedeva per la festa della Repubblica di Venezia, nel giorno di San Marco, il 25 aprile.

  1. Focaccia

Con l’avvicinarsi della Pasqua, tutti i panifici e le pasticcerie del territorio si riempiono di grosse e profumate focacce, “fugasse” in dialetto. La focaccia è un pane pasquale dolce a lunga lievitazione, cotto (l’ideale se in forno a legna) in stampi tondi e glassato a piacimento con mandorle e zucchero. Ricetta nata anch’essa come “torta dei poveri”, visti i semplici ingredienti la cui preparazione richiede, si racconta anche che venisse preparata in occasione dei fidanzamenti e donata dallo sposo alla sposa con sorpresa nascosta all’interno: un anello!

  1. Gnocchi con la “fioreta”

Questa è una ricetta tipica delle zone montane, in particolar modo delle Prealpi vicentine e veronesi. La particolarità di questi gnocchi è che al posto delle patate vengono impastati con la “fioreta”, una specie di ricotta molto liquida prodotta nelle malghe. Risulteranno quindi più leggeri dei soliti gnocchi di patate, ma altrettanto invitanti e gustosi, con quel tocco di acida freschezza che ci riporta subito alla genuinità dei prodotti lattiero-caseari di montagna. Per assaggiare i veri “gnocchi con la fioreta” fate un salto a Recoaro Terme, dove è stata istituita anche una festa dedicata a questo piatto (ogni fine agosto / inizio settembre).

  1. Polenta e sopressa

Stuzzichino da aperitivo, secondo piatto o portata principale: da noi polenta e sopressa vanno bene sempre! La polenta è stata per secoli l’alimento base della dieta veneta, mentre la sopressa DOP vicentina è un salume morbido e cremoso, dal sapore delicato e profumo speziato. Se volete rendere il pasto ancora più consistente, una bella fetta di formaggio Asiago da sciogliere sulla polenta e una cucchiaiata di funghi di bosco…

  1. Pinsa

Concludiamo con un dolce, la “pinsa”. La pinza veneta è una torta contadina che si usava preparare con il pane raffermo, aggiungendovi ingredienti a piacimento e secondo la disponibilità del momento e della stagione. Ci si può aggiungere frutta secca (pinoli, noci), frutta fresca (mele, fichi), uvetta, ecc.. Oggi è un dolce tipico di gennaio, quando gli avanzi dei cenoni natalizi iniziano ad accumularsi.