Napoli è uno scrigno di innumerevoli tesori che una vita non basta per scoprirli e studiarli tutti. Ogni chiesa, ogni monumento, ogni pietra di questa città, uniscono il significato storico a quello metafisico e popolare. Nel cuore del centro antico di Napoli la Cappella Sansevero è uno dei capolavori del patrimonio artistico internazionale. Una bellezza unica al mondo, un’atmosfera magica e misteriosa. Cappella Sansevero è custode della celebre opera del Cristo velato, la cui immagine ha fatto il giro del mondo.
La Cappella nasce su una leggenda di un uomo innocente, che trascinato in catene per essere condotto in carcere, passando dinanzi al giardino del palazzo della famiglia Di Sangro, vede apparire l’immagine della Madonna.
Egli promise alla Vergine di donarle una lampada d’argento e un’iscrizione, se fosse stata riconosciuta la sua innocenza. Così fu e , l’uomo tenne fede al voto. L’immagine sacra divenne meta di pellegrinaggio, dispensando molte altre grazie.
Nei primi anni del ‘600 Alessandro di Sangro, intorno l’immagine sacra eresse un tempio che avrebbe accolto le sepolture dei membri della famiglia.
Il principe Raimondo arricchì la Cappella con opere di grandissimo pregio artistico. Il principe fu un uomo di grande cultura, amante della filosofia e probabilmente vicino alla Massoneria, non tanto perché fu Massone, ma perché vedeva la Setta come un gruppo di intelletuali molto ristretto che poteva accedere liberamente alle verità. La Massoneria fu per lui un luogo di scambio di idee e di confronto. E nella cappella molti sono i simboli Massonici da scoprire tra i particolari delle opere in essa conservate.
Nella Prima metà del 700 il principe Raimondo commissionò un’opera al Corradini che aveva già scolpito la meravigliosa statua della Pudicizia, in onore della sua defunta madre. Ma il Corradini muore e Raimondo decide di investire sul giovane Giuseppe Sammartino, artista presepiale. Si tratta di scolpire nostro signore Gesù al naturale avvolto nel velo dello stesso marmo.Il Sammartino crea un capolavoro che non ha eguali al mondo. Si dice che il Canova avrebbe regalato 10 anni della sua stessa vita per poter dire che l’opera del Cristo Velato era la sua. Il Cristo del Sammartino è un Cristo ancora vivo. Ce lo dice il velo ispirato dalla narice. E’ un Cristo umano. L’opera è anche piena di legami massonici: la verità è sempre velata e il velo che la ricopre può essere sollevato solo da poche persone che possono vedere. . Un altro elemento esoterico è il tema della resurrezione: il profano che è iniziato muore alla vita vecchia per risorgere nella vita